DA SINISTRA: IL LAVORO CULTURALE E GLI INTELLETTUALI NEL PSI DEGLI ANNI '50

Il libro Da Sinistra. Intellettuali, Partito Socialista italiano e organizzazione della cultura (1953-1960) di Mariamargherita Scotti, pubblicato da Ediesse nel 2011, ricostruisce - in modo dettagliato e documentato - il ruolo e le inquietudini degli intellettuali socialisti nell'arco di buona parte degli anni Cinquanta. Collocati nel campo del marxismo critico, contribuiranno alla costruzione di posizioni e di un approccio non più basati sulla subalternità nei confronti del Pci. La rivendicazione di un'autonomia, sul terreno dell'elaborazione politica e culturale, dai comunisti verrà utilizzata da una parte significativa del gruppo dirigente socialista - malgrado la collocazione decisamente "a sinistra" dei marxisti critici, come dice giustamente il titolo - come uno dei primi tasselli per legittimare quello che diventerà il progetto del centrosinistra dei primissimi anni Sessanta. Si passa in particolare attraverso "l'indimenticabile" 1956 e il ricchissimo dibattito, in quello stesso anno, scaturito sulle colonne di Il Contemporaneo proprio a partire da pesanti critiche rivolte dal Pci alle posizioni di Roberto Guiducci, vicino appunto ai circuiti culturali legati al Psi. Raniero Panzieri e Gianni Bosio sono - senza dubbio - le figure che maggiormente contribuiscono al risveglio e alla nuova vivacità culturale dei socialisti: non solo intellettuali politici, dunque, ma veri e propri organizzatori di cultura. Un'idea di cultura viva, popolare, eterodossa, militante e al contempo molto libera, che oggi - guardando a come siamo messi a sinistra - pare irrimediabilmente perduta. Da Sinistra è un'ulteriore occasione per apprezzare il fascino e la vivacità di certi aspetti ed esperienze del
percorso dei socialisti nell'Italia del Novecento, ingiustamente rimssoi dalla vicenda e dalle brutture devastanti del craxismo.

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